giovedì 28 aprile 2022

Fiori ed erbe selvatiche

 IL GIGLIO DI CAMPO O STELLA DI BETLEMME 

(ORNITHOGALUM UMBRELLATUM)





È un fiore bianco, spontaneo, che arricchisce le nostre colline proprio in questo periodo (i fiori stanno sbocciando già da alcune settimane). 

È facile perciò trovarlo sia nei campi che al bordo delle strade.

Da notare che esso è al centro di una bella leggenda cristiana palestinese che lo descrive come la metamorfosi della stella cometa voluta restare sulla terra.

Si narra, infatti, che tale fiore altro non sarebbe che la metamorfosi della stella cometa la quale, dopo aver guidato i Re Magi ed aver visto il bambino nella grotta, non voleva più lasciare la terra. Secondo tale leggenda ci sarebbe stata una bella lotta tra  quello che era il suo destino predeterminato e la sua volontà di modificarlo. 

La stella, infatti, doveva tornare in cielo e vivere e morire come le altre stelle ma fece una resistenza così tenace che l'arcangelo Michele si commosse e convinse l'Onnipotente a fare una Metamorfosi. 

Fu così che la cometa venne trasformata in questo bel fiore, una stella bianca a sei petali, con la punta degli stami giallo oro come si pensa possano essere le punte di una stella.

Al di là della leggenda questa piantina perenne, bella, delicata, luminosa è però considerata altamente tossica in tutte le sue parti ed in particolare nel bulbo (meglio, perciò, tenerla lontano dai bambini).

Nonostante ciò leggo sul web che da essa si ricavano anche importanti farmaci omeopatici per problemi gastrici ed addominale e ne è riconosciuto l'uso tra i fiori di Bach…resta il fatto che è un piccolo gioiello della natura.


lunedì 25 aprile 2022

Fiori ed erbe selvatiche

Sono un po' di anni, ormai, che mi dedico con passione a fotografare fiori ed erbe selvatiche che incontro durante le mie passeggiate.

La primavera mi lascia sempre affascinata ed estasiata  dalla bellezza e perfezione di forme e colori dei suoi fiori.

Comincerò con oggi a segnalare quello che vedo sbocciare.

Inizierò in bellezza con queste ORCHIDEE SELVATICHE.

La zona in cui vivo è una zona collinare caratterizzata da una ben precisa connotazione geologica (e lo dico con cognizione di causa) che influisce direttamente anche sulle caratteristiche del substrato più superficiale.

Le formazioni che costituiscono la base di questi terreni sono quelle del Piacenziano, ultimo dei piani in cui è suddiviso il Pliocene (3,600 Ma - 2,588 Ma) e sono costituite prevalentemente da argille su cui poggiano sedimenti via via piu sabbiosi e ricchi di fossili.

Tornando alla nostra orchidea non è difficile incontrarla in questo periodo su queste colline, nelle praterie oppure ai bordi della strada. 

La pioggia di quest'ultima settimana ha aiutato sicuramente la sua crescita.

L'ORCHIDEA PURPUREA è una pianta geofita  cioè una pianta erbacea che porta gemme sottoterra (bulbi, tuberi, rizomi).

Ha un fusto eretto che termina con un ricco fiore. È una specie protetta.



LA LEGGENDA DELL'ORCHIDEA SELVATICA 

Alessia de Falco & Matteo Princivalle

C’era una volta un’orchidea selvatica, nata e cresciuta tra le distese di muschio di un acquitrino in montagna. Conduceva una vita tranquilla, circondata dall’affetto dei suoi amici e dai racconti curiosi delle libellule di passaggio. Un giorno, l’orchidea selvatica fiorì. Lo fece in punta di piedi, senza clamore; ma tutti nell’acquitrino la guardarono con ammirazione.
“Come sei bella!” le ripetevano i muschi con i quali era cresciuta.
“E che fiore variopinto. Sembri una regina” aggiungevano gli sfagni, agitando le loro foglie filamentose.
L’orchidea era così felice di sentire l’affetto dei suoi amici e la loro ammirazione, che non avrebbe saputo desiderare di meglio. Faceva bella mostra del suo fiore dall’alba al tramonto, e aiutava come poteva tutti gli amici che avevano bisogno di lei.
Un giorno, arrivò all’acquitrino uno straniero: era un botanico. Tutti, dai muschi alle libellule, lo squadrarono con attenzione: aveva una lunga barba rossastra e indossava un gilet elegante e un paio di stivaloni impermeabili. Era giunto fin lì alla ricerca di nuove specie preziose, da condurre nella sua serra e da esporre al circolo degli scienziati.
Il botanico si accorse subito dell’orchidea selvatica ed esclamò: “Che rarità! Quale bellezza rara! Quest’orchidea è unica nel suo genere, non ne ho mai vista una simile sui libri. Perfino il re verrà nel mio giardino ad ammirarla. Mi nomineranno professore, ma che dico, cavaliere”. Purtroppo non aveva un contenitore adatto a trasportarla e tornò a casa di corsa per procurarsene uno, prima che qualcun altro passasse di lì.
Le piante dell’acquitrino avevano ascoltato le sue parole con attenzione e quando l’uomo si fu allontanato dissero all’orchidea: “Come sei fortunata! Presto entrerai nella serra di un botanico; perfino il re verrà a farti visita. Goditi la tua fortuna e non dimenticarti di noi”.
Ma l’orchidea non la pensava come loro e rispose, con il suo bel fiore rigato di lacrime: “Pensate che sia una fortuna trascorrere i propri giorni sotto una serra di vetro? Non capite molto della fortuna; la mia fortuna è vivere qui, nell’acquitrino, circondata da voi, che siete miei cari amici sin da quando siamo nati e che mi volete bene. Voi siete la mia famiglia, e non c’è re al mondo che possieda una fortuna simile”.
I muschi e gli sfagni ammutolirono.
Fu un sassolino, che non aveva mai parlato prima di quel giorno, a rompere il silenzio: “Davvero preferisci noi ad essere famosa?”
“Ma certo” rispose l’orchidea, con tono asciutto ma accorato.
“Possiamo aiutarti” bisbigliò il sassolino, poi chiamò a raccolta i muschi, le libellule e tutti gli altri abitanti dell’acquitrino e insieme misero a punto un piano.
Quando il botanico tornò col suo contenitore di vetro, l’orchidea era circondata da api, libellule, tafani, coleotteri e da migliaia di altri insetti che abitavano nei dintorni.
Non fece in tempo a tirar fuori dalla tasca un coltello per estrarre l’orchidea dal terreno che il sassolino gridò: “Avanti, amici dell’acquitrino! Salviamo la nostra amica”.
Le libellule dietro di lui balzarono avanti, seguite dalle api e dagli altri insetti: si gettarono sullo straniero e a suon di morsi e punture lo fecero fuggire a gambe levate. Non sarebbe mai più tornato.
L’orchidea, invece, poté continuare la sua bella vita insieme agli amici di sempre e anche se nessuno l’ha più vista, si dice che amore e amicizia l’abbiano resa sempre più bella.

https://portalebambini.it/storie-leggenda-orchidea-selvatica


venerdì 22 aprile 2022

giovedì 14 aprile 2022

Caccia al tesoro per i 16 anni di Miss Tupsy

 Filastrocca dei pesci d'aprile


C'è il pesce calzino

che puzza un pochino.

C'è il pesce bottiglia

con due occhi da triglia.

C'è il pesce lampadina

che dorme di mattina, 

ed il pesce di sasso 

che ride che è uno spasso.

C'è il pesce di carta igienica

che nuota alla domenica,

il pesce luccicante

che ne combina sempre tante

ed infine il pesce mascherina

sottile, magro come una acciughina.

Se tu li vuoi incontrare in fondo al mare ti devi calare.


Per questo sedicesimo compleanno mi è venuta in mente una caccia al tesoro per un regalo sudato (tanto per cambiare).

Una cosa rapida ma efficace, per rompere la pigrizia, per fare quattro risate, per stare un'ora all'aria aperta, con qualche amica.

Complici le zie lo scherzetto è stato perfetto.





La caccia al tesoro è stata molto semplice.

Ho preparato 8 pesci di aprile fatti con materiali diversi. 

Dietro ad ogni pesce ho incollato un frammento di frase, alla rinfusa, da ricomporre per avere l'indicazione del punto in cui si trova il tesoro.

A Miss Tupsi io e le famose zie (quelle che si divertono pure loro come quando erano ragazzine, zie vere e zie di fatto) abbiamo consegnato un Mappetto (un po' mappa un po' biglietto) in cui abbiamo segnato a grandi linee i punti in cui cercare i vari pesci.



Qui il testo del Mappetto:


"Tanti, tantissimi auguri!. 

Questo è un buono valido per un tesoro di regali 

da recuperare in data 2 aprile.

Te lo dovrai però sudare perché, come ben sai, 

noi siamo un po' stronze...e tu pigrona!

Solo se troverai tutti gli indizi,

 nei punti indicati sulla mappa,

riuscirai a capire dove è nascosto il tesoro.

Perciò, forza e coraggio,

corri all'arrembaggio!"


Per rendere un po' più difficile la caccia volevo utilizzare una carta topografica della zona di gioco che, purtroppo, non ho trovato perciò ho utilizzato una mappa fotografica che, sicuramente, ha agevolato la sedicenne befana.

Di seguito alcuni dei pesci realizzati con materiale di fortuna:

Pesce mascherina

Pesce sasso

Pesce bottiglia

Pesce calzino

Pesce rotolino


Dietro ad ogni pesciolino un frammento di messaggio, anche solo una parola:

MARAMEO

VECCHIA

SI TROVA

IL TESORO

CASA

 SOTTO SCALA


P.s. Una seconda idea per il messaggio finale può essere una frase da ricostruire secondo il gioco del CORVO PARLANTE spesso citata sul settimanale di giochi "La settimana Enigmistica"



Caccia al tesoro dei coniglietti di Pasqua

 Caccia al tesoro dei coniglietti di Pasqua


Una caccia al tesoro divertente

Per la quale non serve proprio niente.

Beh, se ci mettete qualche ovetto

Avrete proprio un tesoro perfetto!


Modalità:

Stampate e fate colorare ai bambini i coniglietti che poi dovrete provvedere a nascondere nei luoghi indicati dagli indovinelli.

Per alcuni coniglietti ho previsto una quantità diversa da 1; in questo caso vi basterà ricalcarli oppure farli ricalcare ai bambini stessi.

Vi serviranno ingatti:

1 coniglietto a righe

1 coniglietto con i triangoli

1 coniglietto a righe in diagonale

1 papà coniglio

3 conigli a quadretti

2 conigli a pallini

10 conigli con le "onde".


Il numero, ovviamente, può variare a vostro piacimento,

Io ne ho messi un po' di più per aumentare il divertimento!


N.B.: per i coniglietti a onde ho previsto due indovinelli per due possibili nascondigli (a seconda di quello che potreste avere a disposizione).


INDOVINELLO 1

Non è un attaccabrighe

ma un coniglio col vestito a righe.

Era stanco, si è nascosto in un posto perfetto,

è andato a riposarsi sotto a un _____________


INDOVINELLO 2

Tre sono i conigli a quadretti

nel nascondersi sono stati proprio furbetti.

Il primo lo trovi al fresco in un posticino

dove la mamma tiene l'acqua o anche il vino (____________).

Il secondo non ha capito un cavolo,

è andato a nascondersi sotto a un _____________.

Il terzo con l'acqua ha avuto un problemino

ed è scappato sotto a un _________________.


INDOVINELLO 3

Due conigli con i pallini blu

li dovrai cercare proprio tu.

Uno si trova in quel caldo posto

dove spesso c'è profumo di arrosto (_______________),

l'altro, che è un gran fifone,

si sarà nascosto dietro a un ___________________.


INDOVINELLO 4

Hai visto un coniglio con il vestito a triangolini?

È soffice, morbido, piace molto ai bambini.

Mi ha detto che voleva prendere il sole,

aspetta lì, se non ti duole.

Lì, in quel posto che fa rima con palestra,

si apre e si chiude quando vuoi, è proprio una________________.


INDOVINELLO 5

Un coniglio con le righe in diagonale

indossa un vestito per nulla banale.

Lo trovi in un posto un poco puzzolente

dove ti aspetta facendo niente.

Questo posto, per la gran puzzetta, "suona" come una arpa.

Non è che potrebbe nascondersi in una _______________?


INDOVINELLO 6

Di conigli con il vestito a onde ce ne sono un pochino,

tutti nascosti per bene in giardino.

Fruga fra i sassi, nell'erba, tra i fiori

dieci ne trovi se saltano fuori.


Se non avete un giardino in cui nascondere qua e là i coniglietti, forse avrete un cortile.

In questo caso potreste usare questo altro indizio:


Di conigli con il vestito a righe ce ne sono un barile

tutti nascosti per bene in cortile.

Per scovarli basta guardarsi un po' intorno

dieci ne trovi se non fai il perdigiorno.


INDOVINELLO 7

Papà coniglio ha fatto un grande lavoro

per nascondere questo tesoro.

Lo ha messo davvero al sicuro

in un posto scuro, scuro.

La luce vi entra quando aprite le ante

per farlo non serve alcun aiutante.

In fondo, in fondo, completamente celato

troverete il tesoro che ha abbandonato.


SOLUZIONI DEGLI INDOVINELLI:

1) letto

2) frigorifero, tavolo, lavandino

3) forno, termosifone

4) finestra

5) scarpa

6) giardino (oppure cortile, a seconda dell'indovinello scelto)

7) armadio (o comunque un mobile con ante)


P.s.per quanto riguarda l'indovinello 6 il posto dove trovare i coniglietti è citato nel biglietto perciò occorrerà provvedere a nascondere un po' qui, un po' la i coniglietti che andranno recuperati tutti per poter avere l'ultimo indovinello.

Papà coniglio verrà trovato insieme al tesoro.



 


Buon divertimento!