sabato 12 ottobre 2019

FIABE DA CANTASTORIE

Mignolo e il Drago da Battaglia

C’era una volta un ragazzo di nome Mignolo che voleva diventare Cavaliere.
Ma era così povero che non aveva né un cavallo, né una spada. Possedeva solo  un’oca un po’ matta di nome Marianna, che faceva un uovo al giorno, uno solo, e di farne di più non ne voleva sapere.
“Babbo, mamma” disse un giorno Mignolo ai suoi genitori, “ho deciso che partirò in cerca di un Drago da Battaglia. Perché solo se sconfiggerò un Drago da Battaglia potrò diventare Cavaliere”
“Oh, poveri noi!” dissero il suo babbo e la sua mamma. “Ma come farai a sconfiggerlo, senza cavallo e senza spada?”
“Lasciate fare a me” rispose Mignolo. “L’unica cosa che mi serve è un sasso bianco bianco e liscio liscio, che abbia la stessa forma di un uovo”
Quando il babbo gli trovò il sasso che gli serviva, Mignolo salì a cavallo dell’oca Marianna e trottando trottando partì all’avventura.
“Sai se da queste parti vive un Drago da Battaglia?” chiese a un contadino che incontrò all’entrata di un villaggio.
“Altroché, poveri noi!” si lamentò il contadino. “Vive nella caverna in mezzo al bosco. E ogni tanto ne viene fuori per sgranocchiare un ragazzo o una ragazza, o anche un bambino o una bambina, purché siano paffutelli e cicciotelli.”
“Non dovete più preoccuparvi” disse Mignolo. “Ci penserò io a dargli una lezione!”
“Ma come farai a sconfiggerlo, senza cavallo e senza spada?”
“Lascia fare a me” rispose Mignolo.
Si fece regalare dal contadino un pezzo di formaggio, e trottando trottando si avviò verso la caverna del Drago da Battaglia. Che come tutti i Draghi da Battaglia, a quell’ora del mattino, dormiva e russava facendo tremare le pareti della caverna.
Mignolo non perse tempo. Raccolse un mucchietto di rami secchi, poggiò lì vicino il pezzo di formaggio che gli aveva dato il contadino e poi:
“Ehi, tu! Sveglia!” gridò a gran voce.
Ora sapete come sono permalosi questi Draghi da Battaglia! Specialmente quelli che hanno grandi ali verdi e la coda rivestita di scaglie! Se c’è una cosa che  non sopportano è essere svegliati all’improvviso. Soprattutto se stanno sognando di sgranocchiare due o tre bambini biondi e qualche bambina dagli occhi celesti, tutti paffutelli e cicciotelli s’intende!
“Chi è che disturba il mio sonno?” tuonò così, facendo fumo e fiamme dal naso e dalle orecchie. Si stropicciò gli occhi e cosa vide? Solo un ragazzetto da niente, senza cavallo e senza spada, accompagnato da un’oca.
“Perdonami il disturbo, caro amico” gli disse Mignolo, indicando il mucchietto di rami secchi che aveva raccolto. “Potresti accendere il fuoco, per favore?”
“Chi sei tu? E perché vuoi accendere un fuoco nella mia caverna?”
“Perché ho un po’ di appetito” rispose Mignolo. “E pensavo di mangiarti per cena!”
Il Drago da Battaglia cominciò a ridere e rise così tanto che gli vennero le lacrime agli occhi.
“Tu, che sei così piccolo, vorresti mangiare me che sono così grande?”
“Si, ma non subito. Prima mangerò come antipasto una di queste pietre” e così dicendo Mignolo fece finta di prendere da terra una pietra, mentre invece prese solo il pezzo di formaggio che gli aveva dato il contadino.
“Mmmm… buona questa pietra!” disse il ragazzo, sgranocchiando il formaggio.
‘Oh, oh!’ pensò invece il Drago da Battaglia. ‘Se questo ragazzetto sgranocchia delle pietre come antipasto, vuol dire che è davvero forte!’
“Vuoi ancora mangiarmi?” chiese così, un po’ preoccupato.
“Certo!” disse Mignolo, “Ma prima assaggerò un uovo della mia oca Marianna. Li fa tanto buoni sai, anche se sono uova un po’ speciali…”
“Speciali come?”
“Hanno il guscio più duro della pietra. Non mi credi? Facciamo così. Ora io dirò alla mia oca di fare due uova. Se riuscirai a rompere il guscio prima di me, non ti mangerò. In caso contrario ti farò arrosto con contorno di patate e cetriolini!”
Così dicendo Mignolo prese l’uovo che aveva fatto Marianna, che ne aveva fatto uno solo, perché di farne di più non ne voleva sapere, e al posto del secondo prese il sasso bianco bianco e liscio liscio che gli aveva dato suo padre.
“Ecco, questo è il tuo” disse al Drago da Battaglia, dandogli il sasso.
Fu così che mentre Mignolo ruppe il guscio del suo uovo in un battibaleno, il Drago da Battaglia, prova che ti riprova, riuscì solo a rompersi due denti.
“Ohi! Ahi!” si lamentò. “Mi sa che questo ragazzo è troppo forte per me!” E così dicendo volò via ad ali spiegate dalla caverna e fuggì lontano lontano, prima che quel ragazzo lo facesse davvero arrosto e poi lo mangiasse per cena, con contorno di patate e cetriolini.
Quando il Re seppe in che modo Mignolo aveva fatto fuggire il Drago, lo nominò Primo Cavaliere di Corte e gli regalò una spada d’oro e un bellissimo cavallo bianco.
E in quanto all’oca Marianna, per quanto visse, continuò a fare solo un uovo, solo uno al giorno e di farne altri non ne volle mai sapere.

Da "MAGHI, DRAGHI, CAVALIERI" di A.Melis

venerdì 4 ottobre 2019

Torta di mele (ricetta di nonna Graziella)

TORTA DI MELE


Questa è una delle ricette che ha contraddistinto un periodo speciale della mia vita. Per tanti anni è stata la torta autunnale per eccellenza fatta da mia mamma...forse è proprio grazie a lei che mi sono particolarmente affezionata ai dolci a base di mele, tanto da diventare i miei preferiti.

INGREDIENTI:
- 1,5 Kg di mele mature
- 250 gr di farina
- 75 gr di zucchero
- 90 gr di burro
- 4 uova intere
- 1 bustina di lievito in polvere
- 1 bustina di vanillina
- 4/5 cucchiai di latte
- la buccia grattugiata di un limone

Innanzi tutto preparare le mele che andranno sbucciate e tagliate a piccoli pezzi e poste poi in una ciotola cospargendole con un po' di succo di limone.
In una terrina mescolare farina, dose e zucchero, fare un "vulcanetto"  e al centro rompere  le uova e sbatterle bene con una frusta o con la forchetta, amalgamandole poi con farina e zucchero e la buccia grattugiata di un limone.
Aggiungere il burro liquefatto a bagnomaria e il latte, mescolare il tutto fino ad ottenere un impasto cremoso a cui andranno incorporate le mele, mescolandole bene in modo che si impregnino nell'impasto.
Imburrare infine una teglia e cospargerla di farina.
Versare l'impasto e cuocere a forno caldo a 170-180°, per mezz'ora o poco piu.