venerdì 11 gennaio 2019

Fiabe da cantastorie

Mi piace raccontare storie ai bambini...non solo leggere libri illustrati, ma anche, e soprattutto, narrare loro storie utilizzando piccoli particolari per la messa in scena del mio racconto, mimarne altri con  il corpo o con la voce.
È un piacere che si è costruito negli anni, dopo numerose esperienze di letture ad alta voce e dopo aver selezionato libri e storie che hanno trasmesso a me la "magia" del racconto.
Uno dei momenti preferiti per il narrare storie è appena prima del riposo pomeridiano...ormai i racconti sono un atteso appuntamento quotidiano, un rito accompagnato dal gesto del "coprire" i bambini...
Mentre passo tra una branda e l'altra, coprendo ad uno ad uno i bambini, racconto di piccoli animali dei boschi, di maghi, fate, principesse e cavalieri.
Un piacevolissimo racconto che ho riscoperto da poco è quello di TIPO TOPO ED IL MAGO MANGIACIPOLLE tratto da una raccolta della De Agostini dal titolo "Maghi, draghi e cavalieri"

Tipo Topo e il mago Mangiacipolle
C’era una volta un cavaliere che si chiamava Tipo Topo ed era così piccolo, ma così piccolo, che avreste potuto tenerlo sul palmo di una mano.
Un giorno montò sul suo cavallo, che era anch’esso piccolo piccolo, e galoppò sino a un Castello dove tutti erano tristi e si lamentavano.
“Cosa vi è successo?” chiese loro Tipo Topo.
Il Re del Castello lo fece salire sul palmo della sua mano e gli disse:
“Devi sapere che qualche mese fa è arrivato nel mio regno un… un…”.
Ma non riuscì a continuare e cominciò a piangere.
“E’ forse arrivato un terribile Drago da Battaglia?” gli chiese allora Tipo Topo. “O uno spaventoso Serpente Sputafiamme e Mangiabambini?”
“Ahimè, molto peggio” disse il Re, “E’ arrivato mago Mangiacipolle!”
E così dicendo gli spiegò che questo mago non era poi un cattivo mago. Ma aveva un difetto. Gli piacevano così tanto le cipolle che ovunque si fermasse, con la sua bacchetta magica, trasformava in cipolle tutto ciò che gli capitava a tiro: le pere sui peri, le mele sui meli, le uova nei panieri, l’uva, le noci, il pane caldo e persino le torte alla panna!
“Povero me!” disse il povero Re. “Non ne posso più di mangiare cipolle a colazione, a pranzo e a cena!”
Tipo Topo si commosse così tanto per le lacrime del Re, che quando scese la notte montò a cavallo e si diresse verso la casa del mago.
Toc, toc, toc.
“Chi è che bussa alla mia porta?” chiese mago Mangiacipolle.
Ma quando aprì la porta non vide nessuno. Neppure quel minuscolo cavaliere che saettò veloce sotto le sue gambe e raggiunse di corsa la cucina.
Qui Tipo Topo rovesciò la cipolla più rossa e più grossa che riuscì a trovare, la scavò con la sua spada che era piccola ma affilatissima, e ci si nascose dentro.
“Mmmm, che appetito…” disse il mago, quando venne l’ora di cena. “Ho proprio voglia di sgranocchiare una cipolla rossa e grossa.”
Ora dovete sapere che non è così facile sgranocchiare una cipolla rossa e grossa, se dentro si è nascosto un cavaliere piccolo ma furbo come Tipo Topo.
E infatti non appena mago Mangiacipolle allungò la mano per prenderla, sentì una voce che gli diceva:
“Ehi! Non avrai mica intenzione di mangiarmi, vero?”
“Chi ha parlato?” chiese il mago.
“Io, la cipolla!”
“Una cipolla che parla?” si stupì il mago.
“Solo se qualcuno vuole mangiarmi. Non ti aspetterai che stia zitta mentre tu mi sgranocchi in un solo boccone, vero?”
“Oh, ah!” disse il mago, che si era preso un bello spavento. Si allontanò dalla cucina, chiamò la cameriera e le disse:
“Non mi sento molto bene, credo che andrò a letto senza cenare. Tu però portami in camera la cipolla più grossa che trovi in magazzino, la mangerò domattina presto, appena mi sveglierò.”
La cameriera obbedì e poco dopo un’altra cipolla rossa e grossa venne portata su un vassoio d’argento nella camera del mago.
Ma chi c’era, nascosto dentro la cipolla?
Cavalier Tipo Topo naturalmente! Che a mezzanotte in punto, cominciò a piangere e a lamentarsi.
“Chi è che piange in piena notte?” chiese mago Mangiacipolle, accendendo la luce e stropicciandosi gli occhi.
“Io, la cipolla”
“Una cipolla che piange?” si stupì mago Mangiacipolle.
“Solo se qualcuno vuole mangiarmi” rispose la cipolla. “Non ti aspetterai che io non pianga, sapendo che domattina mi mangerai in un solo boccone, vero?”
“Oh, ah!” disse il mago, che si era preso un bello spavento. Spense la luce, si rigirò nel letto e provò a riaddormentarsi. Ma non ci riuscì affatto. Perché la cipolla, per tutta la notte, non smise un attimo di piangere e di lamentarsi.
“Oh, povero me!” disse mago Mangiacipolle, alzandosi la mattina dopo con la testa che gli faceva male, ma soprattutto con lo stomaco vuoto che brontolava. Così andò subito nell’orto per raccogliere una cipolla fresca fresca che non facesse tante storie, se qualcuno voleva mangiarla.
Scelse quella più grossa e la portò alla bocca. E in quel momento Tipo Topo, che si era nascosto ancora una volta dentro la cipolla, sfoderò la sua piccola spada e con un colpo ben assestato punse la lingua di mago Mangiacipolle.
“Ohi, ahi!” si lamentò il mago, saltellando per tutto l’orto su una gamba sola. “Da oggi” giurò solennemente, “non mangerò mai più una cipolla!” E così dicendo prese la sua bacchetta magica e fece sì che tutte le pere del regno tornassero sui peri, le mele sui meli, le uova nei panieri e che anche tutto il resto tornasse buono e saporito com’era prima.
Solo quel punto Cavalier Tipo Topo uscì dalla cipolla e senza farsi vedere trottò verso il castello del Re, per dargli la buona notizia. Il Re per ringraziarlo organizzò per lui una grande festa. Ma prima lo supplicò di fare un bel bagno. Perché il piccolo cavaliere, a forza di star chiuso dentro le cipolle, profumava anche lui come una… cipolla!




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