giovedì 7 maggio 2020

RACCONTAMI UNA STORIA...


Questa è una delle storie che amo raccontare ai miei bambini, a scuola, quando li accompagno al riposo pomeridiano.
Insieme a quella del Mago Mangiacipolle e di Mignolo ed il drago da battaglia fanno parte di un testo che ho molto apprezzato, fin da quando Miss Tupsy era piccina ed è forse per questo che sono entrate nella mia quotidianità come racconto e non più come lettura.
Il libro da cui sono tratte, lo ho già citato alcune altre volte, è:

"MAGHI, DRAGHI, CAVALIERI" di Alberto Melis


La mano del principino

C’era una volta un principino che aveva una mano buona e una mano cattiva. La mano buona faceva solo cose per bene, come dare carezze, schioccare le dita e grattarsi la testa. Ma quella cattiva! Oh, quella ne combinava di cotte, di crude e di tutti i colori!
“Chi ha rubato la marmellata?” chiedeva la Regina.
“Io no!” rispondeva il principino. “E’ stata lei, la mia mano cattiva!”
“Chi ha rotto il vaso di gerani?” chiedeva il giardiniere.
“Io no!” rispondeva il principino. “E’ stata lei, la mia mano cattiva!”
“Chi ha fatto piangere la sorellina principessa?” chiedeva il Re.
“Uffa! Non sono stato io!” rispondeva il principino. “E’ stata quella cattivaccia della mia mano cattiva, che le ha dato un pizzicotto!”
Il Re e la Regina erano così preoccupati, per quella mano cattiva del principino, che chiamarono a corte cento cavalieri.
“Andate per il Regno!” dissero loro. “E non tornate sino a quando non trovate una nuova mano per il principino, una mano gentile e bene educata, per favore!”
I cavalieri partirono al galoppo, ma nessuno di essi di essi trovò ciò che cercava.
Il Re la Regina chiamarono allora cento maghi e tre fate turchine.
“Andate  per il Regno!” dissero loro. “E non tornate sino a quando non trovate una mano gentile e bene educata!”
I maghi e le fate partirono di gran fretta, chi a cavallo di un tappeto volante chi di un’oca bene addestrata, ma neanche loro trovarono ciò che stavano cercando.
“Poveri noi!” dissero così il Re e la Regina, mentre quella mano cattiva continuava a combinarne di cotte, di crude e di tutti colori. “Cosa possiamo fare adesso?”
Fortunatamente, proprio quel giorno, passò da quelle parti un contadino saggio, che quando seppe cosa stava succedendo diede al Re un buon consiglio.
E il Re chiamò subito il principino e gli ordinò di tenere quella mano cattiva in tasca, sino a quando non si fosse decisa a diventare buona.
Sapete cosa successe?
Successe che quella mano cattiva si annoiò così tanto, a starsene sempre in tasca, sempre sola soletta e senza niente da fare, che nel giro di pochi giorni diventò la mano più gentile e bene educata del Regno.
“Uff! Meno male!” sospirarono di sollievo il Re e la Regina.
E per festeggiare fecero una gran festa e ballarono e si divertirono e mangiarono tanti dolcetti sino a quando sorse il sole.


Per coinvolgere ancora di più i bambini è sempre utile immaginarsi anche solo qualche semplice elemento di scena che stimoli ulteriormente il loro immaginario fantastico.

Per raccontare questa storia mi sono ad esempio disegnata due semplici guanti di cotone rappresentanti la mano brava e la mano cattiva del principe.







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