venerdì 14 gennaio 2022

La bambina delle caldarroste

 


Quando cambiammo casa, avevo circa 13 anni, e dal paese andammo ad abitare in una casa isolata in campagna incominciai a misurarmi con la noia. 

Le amiche si trovavano in giro per il paese ma noi non potevamo uscire quando ne avevamo voglia...non era più possibile dire, in qualsiasi momento della giornata, "esco una mezz'ora!" e mi trovai costretta a cercare dei passatempi soprattutto per i giorni in cui non si andava a scuola.

La Sister, molto più pacata di me, leggeva tantissimo e lavorava a maglia, interi pomeriggi a leggere o sferruzzare, mentre io, che sono sempre stata un'anima in pena, passavo da una occupazione ad un'altra nella ricerca continua di qualche hobby o passatempo che me la placasse.

Sono tantissimi gli hobbies che ho sperimentato negli anni ma il disegno è stato un fedele compagno di cammino sempre. Mi svuota la testa dai cattivi pensieri poiché sono concentrata in un esercizio costante di stimolazione della manualità fine, in una ricerca di perfezione del tratto, in un giusto rendimento del colore.

Ultimamente utilizzo spesso l'acquerello, mi piace la sua delicatezza e la sua imprevedibilità. Cerco spunto nei disegni di vecchie cartoline, anni 60 e 70, quelle che si scrivevano a parenti ed amici nelle occasioni importanti, le ritengo delle piccole opere d'arte. Il risultato però è solo mio, c'è sempre un qualcosa di peculiare e differente rispetto all'originale.




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